LE EMERGENZE NON SI AFFRONTANO CON LE EMERGENZE

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LE EMERGENZE NON SI AFFRONTANO CON LE EMERGENZE

Confagricoltura Costa Toscana
Pubblicato da Confagricoltura in Grosseto · 23 Set 2024
“La siccità o le piogge intense negli ultimi 20 anni hanno provocato danni per l’agricoltura
italiana per oltre 30 miliardi di euro, problemi rispetto ai quali sono necessari interventi da
progettare, pianificare e programmare nei tempi giusti. Non possiamo sempre e solo riportare
sul tavolo la questione nel momento in cui si presenta la crisi.” Attilio Tocchi, presidente di
Confagricoltura Grosseto, e Claudio Capecchi, presidente di Cia Grosseto, che insieme a
Confedilizia hanno dato vita alla lista “Insieme per il Territorio”, impegnata nelle prossime
elezioni al Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, si muovono controcorrente, per richiamare
l’attenzione su concetti già da tempo manifestati dalle loro associazioni. “Il mondo agricolo -
affermano - e non solo, ha bisogno di certezze, senza le quali si lavora costantemente in
emergenza. Nonostante si paventi da anni la necessità di rivedere completamente la questione
idrica, una volta passata l’acme del momento, puntualmente, si procrastina la cosa, preferendo
gridare alla calamità naturale.” Sono molte le domande su cui Tocchi e Capecchi si soffermano.
“Abbiamo davvero operato nel verso del risparmio idrico? Abbiamo messo in campo sistemi
produttivi per migliorare la gestione delle acque? Abbiamo realizzato impianti irrigui e una
politica diversa nell’utilizzo di sementi capaci di subire in misura minore lo stress idrico? Una
volta superata l’emergenza di turno, siamo abituati a tirare sempre avanti fino alla prossima
difficoltà, non capendo che questo mette in pericolo il comparto agricolo, turistico e l’intera
collettività che ha bisogno di certezze. Secondo noi le emergenze - proseguono - non si
affrontano con le emergenze, ma con le “3P”; programmazione, pianificazione e progettazione.
Siamo tutti bravi a dire che manca l’acqua, ma nessuno si è mai mosso per creare invasi a monte
per regimare le acque o pensare a un sistema irriguo strutturato. Per questa ragione -
concludono i due presidenti - è giunto il momento che i Consorzi di Bonifica modifichino la
loro mission e diventino gestori del sistema idrogeologico ed irriguo. Loro possono essere lo
strumento attraverso il quale giungere a una politica di gestione della risorsa a 360 gradi, capace
di rispondere a momenti siccitosi o a quelli dove invece le precipitazioni sono troppo
abbondanti. Una situazione eccezionale richiede interventi di altrettanto eccezionale portata e
senza un suolo fertile, resiliente e in salute non c’è vita.”

L’Ufficio Stampa


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