I DISCOUNT AFFOSSANO IL M ONDO AGRICOLO
Pubblicato da Confagricoltura in Grosseto · 3 Ottobre 2019
Perché i
produttori agricoli non guadagnano più? Una domanda che ci interroga da tempo.
Il vero problema sono gli hard discount. Facciamo un semplice esempio. Con una
bottiglia di pomodoro e un pacco di pasta trafilatala in bronzo è possibile
preparare una pasta al pomodoro per quattro persone spendendo 25 centesimi a
testa. Vi chiederete come sia possibile tutto questo. “Semplicemente perché dietro
le offerte stracciate al consumatore - spiega il direttore di Confagricoltura
Grosseto, Paolo Rossi - esiste un meccanismo perverso, quello dell’asta
elettronica al doppio ribasso, che finisce per schiacciare intere filiere ed ha
conseguenze dirette sulle dinamiche di produzione e sui rapporti di lavoro
nella campagne. Una pratica che si va diffondendo proprio tra gli hard
discount, facendo leva sul grande potere
d’acquisto e sulla parcellizzazione degli altri attori della filiera. Si vince
solo se si propone il prezzo peggiore. Pensate - continua Rossi - che sono
state acquistate da una industria 20 milioni di bottiglie di passata di
pomodoro da 700 grammi a 31,5 centesimi, quando il solo pomodoro, la bottiglia
e il tappo hanno un costo effettivo di 32 centesimi”. In pratica si vende sapendo di rimetterci,
perché c’è anche da considerare il costo lavoro e quello dell’energia. Ovvio
che gli industriali, in questo effetto domino deflagrante per l’agricoltura, per non lavorare in perdita si rifanno sui
produttori agricoli pagando pochissimo la materia prima. “Altro che
sfruttamento nei campi!! - attacca il direttore di Confagricoltura Grosseto -.
Sono gli hard discount i veri caporali. Insomma, si tratta di una pericolosa
reazione a catena che porta il produttore agricolo ad ammortizzare la perdita
cercando di risparmiare sul costo del lavoro, o altrimenti di non produrre più.
Dobbiamo subito intervenire su tutta la filiera, perché il prezzo si è posizionato a livelli
quasi insostenibili per chi produce.” Secondo
il direttore di Confagricoltura Grosseto, dietro le aste on line e le altre
azioni vessatorie messe in atto dai gruppi commerciali nei confronti dei
fornitori, c’è un’idea di marketing che ha trasformato il cibo in un bene a
basso costo, con i supermercati impegnati in promozioni continue per
accaparrarsi una clientela interessata solo a spendere meno. Idea che ha
conseguenze deflagranti sui produttori, spinti a produrre in quantità sempre maggiori e a costi sempre minori, risparmiando il più possibile
sul lavoro dei braccianti. “Ma la cosa ancora più incredibile - conclude il direttore Rossi - è che le aste on line,
il sottocosto e il 3x2 danneggiano anche gli stessi consumatori, perché per
vendere a prezzi stracciati i costi di produzione si devono abbassare e con
essi la qualità.”